Quattro anni (e sentirli tutti)

20150827_131218-1Oggi festeggio.

Precisamente quattro anni fa, in questo giorno, cominciava la mia zitellanza.

Precisamente quattro anni fa, in questo giorno, cominciava la mia seconda vita, quella (sempre di più) verso chi voglio essere davvero.

Ho festeggiato non andando a lavoro, perché Clara è fuori per delle visite, passando il pomeriggio in otium, più o meno produttivo, attività in cui in passato ho primeggiato indiscutibilmente e che mi mancava tanto.

E i pensieri oziosi vagano. La me prima di quel 27 maggio 2012, ora, mi fa tenerezza e rabbia contemporaneamente tanto da farmi partire il giochino del se: se fossi stata meno così, più colà, ecc…

Ero il classico esempio di ragazza insicura e frustrata che si trova in una situazione poco attinente alla propria natura ma che vi ci rimane. Il mio ex fidanzato è un ragazzo fantastico, ma io e lui insieme no, eravamo Rosa e Olindo senza la passione per il crimine. Tanto che ci siamo lasciati nel peggiore dei modi con cui due che si son voluti bene davvero possano lasciarsi. Con le mani, così, fuori ad un concerto, davanti a tutti. Non voglio entrare nei dettagli, anche perché non ricordo tantissimo, pur essendo “lucida”. Ma paradossalmente, lasciarsi con questo punto di non ritorno, dopo tre anni di tira-e-molla, fu la svolta.

Dopo i classici capelli tagliati, incominciava la mia vita con me: amici nuovi, finalmente la mia patente acquista un senso, viaggi da sola.

Letti divisi con qualcuno che credevo mi ci ospitasse un po’ di più; letti divisi con qualcuno che voleva ospitarmici un po’ di più.

Tutto il male che credo mi abbiano fatto in realtà non esiste.
E tutto il male che qualcuno crede gli abbia fatto in realtà non esiste.
È solo natura umana. Ed essere fedeli alla propria è doloroso ma necessario, anche quando si fa del male a qualcuno a cui non vorresti far male. E credo sia sempre giusto, anche se quel qualcuno, in qualche caso, sono stata io.

Ho fatto cose che non pensavo avrei fatto, o credevo di non averne il coraggio.

Certamente stare da soli non sarà tutto stò Carnevale di Rio, ma ho spalle forti e persone di cui fidarmi (e, onestamente, non credevo nemmeno fosse possibile avere così tante persone che mi sopportano quotidianamente, senza pretendere nemmeno sesso in cambio!).

Quindi nient’altro da dichiarare: lasciatevi, fidanzatevi con qualcun altro, rimanete da sole; basta che siate voi stesse, sempre di più. Ve lo ricordate il monologo di Agrado in Tutto su mia madre, no?!?

Una più è autentica quanto più somiglia all’idea che ha sognato di se stessa.

Sarò didascalica, ma quella con la mia autenticità è e sarà la mia storia migliore, in assoluto.