Saturno a favore (e non accorgersene!)

SCENA PRIMA:

Interno (ancora per poco) giorno: Lei, un Antonello Venditti con i sassofoni al massimo della forma, un terribile mal di schiena e una tanica formato mignon di acqua di Lourdes regalatale dalla nonna, su cui mi sembra sia scritto “in caso di disperazione, aprimi e fammici uno shampoo”.

acqua di Maria
usare in caso di emergenza

Con queste rosee premesse mi accingo a scrivere, qui, con un pc nuovo comprato durante un insolito sabato al centro commerciale con due miei amici carissimi…Sicuramente capiterà anche a voi di vivere quei nanosecondi di pace interiore e di serenità…ecco: sabato pomeriggio, seduti su un muretto a fumare con un sole brillante come solo le giornate ventose ti sanno dare, con il Vesuvio che sembra davvero a due passi, anche se con  una stupida musichetta commerciale che sembrava fatta appositamente per stimolare lo shopping ossessivo compulsivo, stavo proprio bene.E non credevo che potesse succedere, in un centro commerciale. Il potere dell’amicizia stretta da legami molto solidi. O del consumismo, of course.

Momento perfetto a parte, è stato un maggio pieno zeppo di mirabolanti avventure; un principio di giovane estate che ricorderò felicemente…in ordine sparso porterò di questi giorni:

  • la faccia di un bambino sorpreso ed incuriosito davanti ad un disegno di Milo Manara al Comicon (e giuro che avrei proprio voluto dirglielo: “amico, guarda che se tra dieci anni non ti accontenti di una normodotata perché hai in testa di conquistare una stangona con delle gambe del genere…beh, preparati alla carestia, perché Dio solo lo sa se esista davvero un’esemplare femmina del genere e se lo sa ed esiste davvero lo prego affinché non me ne faccia mai incrociare uno sul mio cammino per il bene della mia autostima “);
  • una lunga conversazione con una tipa figa della stessa età di mia madre (questo particolare è da leggersi in chiave positiva, eh) allo stand della Coconino press (Galeotto fu il Comicon e chi l’ha inventato) che mi ha consigliato e scontato due graphic novels che ho amato dalla prima lettura, una di queste, “Cinquemila chilometri al secondo” di Manuele Fior l’ho proprio divorata la notte stessa; la storia di un amore adolescente che si rincontra in età adulta, che su di me, stupida femminuccia romantica, è stato l’unico incentivo all’acquisto (dopo aver chiesto alla tipa: “ma secondo lei queste cose nella realtà accadono realmente?” e aver avuto come risposta “guarda, io a 50 anni sono stata lasciata da mio marito e dopo aver rincontrato il mio amore dei 18 anni viviamo felicemente insieme” , l’ho comprato immediatamente )
il fatto non è che ci speri ancora di recuperare qualcosa dalla naftalina, ma è che con la mente si rincorrono sempre i momenti felici del passato.
il fatto non è che ci speri ancora di recuperare qualcosa dalla naftalina, ma è che con la mente si rincorrono sempre i momenti felici del passato.
  • le (false) partenze e quelle reali: quando il tuo migliore amico prende il volo per andare a lavorare fuori vien sempre la “contristezza”: per non essere ancora pronta al volo anche io, perché stupidamente o no mi sono incaponita a raggiungere questa laurea che mi sembra ancora così tanto lontana e inutile; perché sai che tante cose non saranno proprio le stesse, nonostante tutti gli skype e messaggistiche super-istantanee : fermarsi a bussare sotto casa per una sigaretta al ritorno dala spesa, girare a cazzo di cane e fermarsi a bere una birra nel posto dove la nostra vecchia comitiva, sbrandellata man mano nel peggiore dei modi, come succede spesso ma non dovrebbe succedere mai, si riuniva le prime volte, per la gioia dei vicini che chiamavano la polizia nei momenti migliori; pogare ai concerti. Insomma, non è che sia morto qualcuno, se non la mia parte fancazzista. Che era sicuramente quella più in forma (figuratevi le altre).

Ma non è l’unico amico che va via: c’è chi la borsa Erasmus per delle stupide pippe mentali se la lascia andare via e c’è chi la coglie al volo partendo davvero.

Partirò anche io, comunque, non è che sto qui seduta a fare la lagna infinita piangendomi addosso più delle dosi giornaliere consigliate; anche se per mete più vicine e in tempi più contratti…ma questa storia ve la racconto un’altra volta, che ormai si è fatto buio.

Questo maggio fatto di calura, di ricordi, di piani di conquista per un nuovo mondo, di virus vomitosi-cagherellosi e di un po’ di solitudine, auto-indotta e no, volge al termine. A me sembra sia passato un anno, e invece manca una settimana ancora…e Paoletto Foxe dice che il Toro ha i pianeti a favore (figuriamoci se non li avessi avuti a favore!) , quindi sto in una botte di ferro, chissà come lo finiamo stò mesaccio ma lo finiamo bene comunque.

Intanto io sto sul pezzo, non so voi.

toro-2012